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Più volte ho letto che questa è la salita di media difficoltà più bella delle Dolomiti.
Diffidente verso le etichette, ci sono capitato per caso all'inizio delle mie divagazioni orientali, senza saperne nulla. Sicuramente la torre è inserita nel gruppo più selvaggio e appartato delle Dolomiti. Non solo: in quello che può vantare la roccia più compatta e rugosa. A parte una brutta lunghezza in un camino iniziale, che viene evitata con la variante Steger che segue lo spigolo, si tratta davvero di una bella cavalcata, da non sottovalutare. I chiodi sono, tutto sommato, pochi e qualche passaggio è ben esposto. La discesa richiede, a sua volta, una certa attenzione. Di ritorno al rifugio ho capito che la fama non era immeritata. |
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Recensione
aggiornata il 25/11/2001 14:03:36 da ADMIN |
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